
Le microcamere: cosa sono e come funzionano
Le microcamere, o telecamere miniaturizzate, sono dispositivi di elevata tecnologia elettronica capaci di captare la luce e le immagini e di trasformarle in segnali elettrici opportuni.
Il cuore di una microcamera di ultima generazione, digitale, è il fotosensore in grado di catturare le immagini e trasformarle in segnali elettrici.
Sul mercato sono presenti molteplici tipologie di microcamere ed esse sono utilizzate soprattutto per i sistemi di videosorveglianza e di controllo di ambienti privati e pubblici. I tipi di microcamere più utilizzate sono quelli per uso investigativo, e quindi con contenitori adatti a renderle facilmente mascherabili e occultabili.
Si possono trovare le più svariate forme di microcamere come ad esempio quelle a penna, cuffia, cappellino, mouse, orologio, portachiavi, ecc. Non esistono limiti alle applicazioni delle microcamere come sofisticati oggetti spia che rispetto alle classiche cimici possono catturare oltre alle immagini video anche l’audio tramite microfoni; inoltre possono essere implementati sistemi di registrazione e trasmissione a distanza tramite rete mobile GMS,UMTS, Wireless e molto altro.
Le tecnologie più diffuse sono due: la CCD (dispositivi a scorrimento di carica in tecnologia MOS) e la tecnologia CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor); entrambe le tecnologie sono a semiconduttore e si basano sul transistore MOS che permette livelli elevatissimi di integrazione circuitale a parità di chip. Tuttavia le soluzioni con sensore CCD forniscono maggior nitidezza delle immagini rispetto a quelli CMOS, pur consumando un po’ più di corrente e costando di più.
COME FUNZIONA UNA MICROCAMERA?
Le immagini catturate dal sensore fotosensibile vengono convertite in segnali elettrici digitalizzati, che opportunamente trattati e decodificati possono essere inviate e visualizzate su un televisore, monitor dedicato o PC. Ogni microcamera è infatti provvista almeno di un apposito connettore d’uscita collegabile a un televisore, videoregistratore o monitor tramite l’ingresso scart o la boccola di ingresso video (Rca di colore giallo) o altro connettore d’ingresso per video composito, generalmente indicato con AV, AUX, VIDEO IN, o sigle equivalenti.
I collegamenti tra microcamera e TV o altro monitor sono realizzabili via cavo o con sistemi senza filo di tipo wireless. Se la microcamera deve catturare immagini al buio, necessariamente deve essere dotata di particolare diodi a infrarossi (IR) adatti ad operare in condizioni di oscurità e visione notturna.
Una microcamera può essere progettata per captare solo immagini oppure sia immagini che suoni, quindi è in grado di captare e trasmettere a distanza segnali sia audio che video intercettando così quanto avviene in un ambiente in modo completo e dipendente dall’angolo di visuale che la telecamera può riprendere.